Continue visite fiscali: il datore incorre nel reato di vessazione!
Vittoria di giustizia a Roma per una nostra assistita.
Questo il principio condiviso dal Collegio Arbitrale:
“Secondo un costante insegnamento della Suprema Corte di Cassazione una volta ricevuta la visita fiscale che conferma la prognosi, il lavoratore non è più soggetto alle fasce di reperibilità in quanto “già controllato”. Ulteriori richieste di visite possono configurare il reato di vessazione (cfr. Cass. 1942/90 del 2008)“.